La radio è in crisi! MA DAVVERO?
Dietro l’apparente flessione anomala del 2023 si nasconde una realtà ben diversa: la radio continua a crescere e gode di ottima salute, lo dimostriamo con un confronto con il 2022.

Ancora numeri, ma lo sottolineiamo subito, adesso per chiarire una volta per tutte una cosa: LA RADIO NON È IN CRISI, ANZI, STA BENISSIMO!
Facciamo ordine: giovedì scorso TER ha pubblicato i dati d’ascolto della radio in Italia relativi al secondo semestre e all’intero anno 2024 e il confronto con i numeri relativi agli stessi periodi dell’anno precedente è stato disastroso. Quasi tutti i network hanno perso centinaia di migliaia di ascoltatori, la radio in generale ne ha persi oltre un milione nel giorno medio e oltre mezzo milione nel quarto d’ora AQH, e nelle nostre tabelle di confronto, le più condivise dagli addetti ai lavori, prevale il rosso, cosa che ha allarmato tutti.
È vero, a vederla così, per chi ama la radio e per chi ci lavora, tutto questo fa un certo effetto e l’analisi fatta a 24 ore dalla pubblicazione dei dati preoccupava a sua volta, ma veniamo alle spiegazioni.
Come sottolineato nel primo confronto fatto, fra i dati pubblicati giovedì relativi al 2024 e quelli del 2022, la situazione si ribalta totalmente e le tabelle tornano di un bel verde vivo che prevale e con la radio che dal 2022 ad oggi ci ha addirittura guadagnato, più del solito.
Ma come mai?
L’auto promozione e la crescita anomala del 2023: radio in crisi?
Torniamo a due anni fa quando, lo ricorderete, gran parte dei network italiani hanno iniziato una campagna di auto promozione e di sensibilizzazione sulla raccolta dei dati d’ascolto: “se ricevete una telefonata in cui vi chiedono che radio ascoltate, rispondete e dite che ascoltate Radio…” era la frase che risuonava più o meno su tutte le radio a tutte le ore. L’effetto è stato quello previsto: i dati di quel primo semestre, e ancor di più quelli relativi all’intero 2023, ebbero un incremento sostanziale rispetto agli anni precedenti.
La campagna aveva effettivamente falsato i risultati o aveva avuto un effetto di sensibilizzazione sul metodo di raccolta dati, permettendo così di accumulare più risposte di ascoltatori effettivamente attivi che fino ad allora avevano ignorato le telefonate di indagine? La cosa aveva diviso a metà e TER ha interrotto quella che qualcuno aveva definito “Elemosina On Air” già a a partire da giugno 2023.
Quindi è stato un calo disastroso quello del 2024 per la radio rispetto al 2023 o è stato il 2023 stesso a registrare un incremento anomalo? Abbiamo confrontato i dati del 2024 con quelli del 2022, bypassando “l’anomalo 2023” per dimostrare che la radio sta benissimo e ve lo dimostriamo di seguito.
Confronto dati d’ascolto del giorno medio 2024 con il 2022
Nella nostra Top 20 delle radio più ascoltate in Italia nel 2024, confrontate con il 2022 la situazione è ben diversa: la radio ha guadagnato nel complesso 1.268.000 ascoltatori e la maggior parte di radio nazionali e superstation sono in forte crescita rispetto a quell’anno. Per qualcuno è andata meno bene ma il trend complessivo è positivo.
Confronto dati d’ascolto nel quarto d’ora medio (AQH) 2024 con il 2022
Ancora meglio nel quarto d’ora medio (AQH) dove c’è una crescita complessiva sostanziale e ben visibile per tutti, fatta eccezione per 105, Kiss Kiss e poche altre emittenti che restano comunque stabili. In questo caso, il dato generale è in crescita di oltre 300.000 ascoltatori nel quarto d’ora medio.
In definitiva, il confronto con il 2022 dimostra che la radio gode di ottima salute e non è in crisi, confermandosi un mezzo ancora centrale e in crescita nel panorama mediatico italiano, nonostante le oscillazioni dei dati legate a fattori contingenti. La radio non solo resiste, ma continua a conquistare ascoltatori con la sua capacità di adattarsi e coinvolgere.