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Nicola Savino al World Radio Day: ecco come sono entrato a Radio Deejay

Nicola Savino al World Radio Day: ecco come sono entrato a Radio Deejay

Nicola Savino, conduttore di Deejay Chiama Italia su Radio Deejay, è stato ospite del World Radio Day 2022, il più grande evento radiofonico online. Durante l’intervista abbiamo ripercorso insieme a lui i suoi esordi a Radio Deejay, i tempi dei “Ragazzi di Via Massena”. Lo stesso Savino ci ha rivelato la difficoltà nell’entrare a far parte di una delle radio più forti d’Italia.

Nicola Savino: da ragazzo dormivo con la radio accesa

È un piacere celebrare la radio che è il mio primo amore.” ha detto Nicola Savino in apertura. “Questa radio che vedete alle mie spalle era accesa tutto il giorno, dalle 14:00 alle 7:30 della mattina dopo. Dormivo con la radio accesa.

Avevo imparato che nella programmazione notturna c’era una cassettona di 4 ore che si ripeteva – ha continuato – Iniziavo in maniera morbosa a studiare i meccanismi della radio, è una passione grande. Tuttora quando metto le cuffie al mattino realizzo di aver fatto quello che sognavo da adolescente.”

Nicola Savino: Lo smartphone è meglio della radio di flusso

Abbiamo chiesto a Nicola se ci sono altre radio che ascolta oltre a quelle del Gruppo Gedi. “Sono un vespista quindi il grosso dell’ascolto che è di solito in macchina me lo salto – ha risposto – Ascolto la radio in bagno al mattino che è fissa sul finale del Trio Medusaanche loro ospiti del World Radio Day poco dopo – e l’inizio di Fabio Volo… esco di casa molto tardi, purtroppo per Linus.

Quelle rare volte in cui utilizzo l’automobile ascolto anche Cruciani, Radio 24 è molto interessante: ha un punto di vista diverso dal nostro. Non ascolto le radio di flusso perché purtroppo è meglio lo smartphone che ci conosce meglio. Certo, la radio di flusso è molto facile da ascoltare ma per mio gusto personale ascolto altro.”

Intervista Radiofonica Linus e Nicola Savino

Qual è il punto d’incontro tra la speaker e conduttore TV?

Ho sempre pensato che alla Televisione bisogna dare del Lei – ha detto Nicola Savino sul confronto con la Televisione – ma non basta essere un bravo conduttore radiofonico per saper fare la TV. Sono due mestieri completamente diversi, qualcuno di cui mi fido molto in TV mi dice che bisogna parlare meno, la parlantina funziona fino a un certo punto.

Le pause destano attenzione – ha continuato lo speaker di DJCI – Altro difetto di noi radiofonici: siamo campioni mondiali di aria fritta.

Savino ha poi citato Cruciani che nella sua intervista al WRD aveva “buttato lì un francesismo che sono caduto dalla sedia”.

I Ragazzi di Via Massena: quali sono le caratteristiche che li hanno accomunati?

È stato sicuramente un allineamento di pianeti unico grazie anche a persone come Claudio Cecchetto che si è circondato di persone molto in gamba che poi hanno preso noi. Io il curriculum l’ho mandato a Danny Stucchi – ha raccontato Savino – che mi ha scelto per fare il fonico.

Ho fatto una selezione che a confronto le nomination della casa del grande fratello non sono nulla – ha continuato neanche troppo scherzando – per fare il fonico ho fatto tutto il mese di Marzo del 1989, in cui facevo cose semplicissime o affiancavo qualcuno alla regia di speaker di secondissimo piano di quelli che registravano.

La prima settimana eravamo in due e il secondo ogni settimana cambiava. Poi a fine marzo finalmente mi dissero che potevo iniziare ad Aprile… ne sono morti 4 accanto a me. Radio Deejay era una start-up in quegli anni e poi è diventata un’industria” ha concluso.

Chi mi segue in radio sa anche il mio gruppo sanguigno

La radio ha un potere che la TV non ha – raccontava Nicola Savino in risposta a una domanda di una ex allieva dei corsi di Radio SpeakerLa radio che faccio io è una radio amica intima di chi l’ascolta. La Televisione può essere un’amica saltuaria, un’amante. Chi mi segue in TV mi apprezza, chi mi segue in radio sa anche il mio gruppo sanguigno.

Per chiudere l’intervista abbiamo messo in piedi una simpatica “carrambata” fra Nicola Savino e Adriano Matteo: entrambi di origini foggiane, come anche Giorgio d’Ecclesia, forse con una lontana parentela (la mamma di Adriano fa di cognome Savino).

Guarda l’intervista completa a Nicola Savino per scoprire come è andata a finire!

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