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Radio di flusso vs Talk Radio: quanto parla uno speaker?

Recentemente abbiamo parlato dell’importanza della scaletta nella prepazione di un programma radiofonico, un altro elemento da tenere in considerazione in questo caso è la durata dell’intervento dello speaker.

Oggi ci focalizziamo sulla durata degli interventi in una diretta.

I talk non hanno una durata tassativa, ci sono molte variabili che possono allungare od accorciare il nostro talk, dalla tipologia di radio, ai tempi tecnici prestabiliti in partenza per un determinato programma fino alle qualità personali di intrattenimento di uno speaker.

Una premessa che è chiara a tutti è che d’altro canto non ci si può dilungare eccessivamente in discorsi troppo articolati rischiando di annoiare gli ascoltatori, ed è altresì importante sapere esprimere i concetti in modo chiaro e sintetico.

Nelle radio di flusso, dove a farla da protagonista è specialmente la musica, gli interventi dello speaker hanno una durata davvero breve: l’intervento medio può variare da un semplice disannuncio di una manciata di secondi fino a 60/80 secondi massimo nei casi più fortunati. In questi secondi si introduce o si discute dell’argomento del giorno e si offrono tutti gli elementi importanti per la fruizione delle notizie (Chi- Cosa- Come – Quando – Perchè)

Nelle talk radio il concetto è completamente opposto. Mentre se prima era la musica la protagonista della radio, nelle talk radio saranno gli speaker ad avere risalto nel programma. Nelle talk radio il tempo a disposizione si allunga perchè l’ascoltatore è interessato a ciò che lo speaker sta dicendo, che sia irriverente, simpatico, politico o di tipo sportivo giusto per fare qualche esempio.

In questo caso mediamente gli interventi non sono più corti dei 2/3 minuti e possono anche superare i 5/6. Generalmente la conduzione è affidata a due speaker che sviluppano il discorso insieme e che attraverso lo scambio di battute e il coinvolgimento degli ospiti, creano un’atmosfera dinamica volta a stimolare sempre l’attenzione e l’interesse del pubblico. 

In ogni caso bisogna tener presente che a fare la differenza è anche la personalità del conduttore (o conduttori), la sua abilità nel rendere il discorso fluido e interessante allo stesso tempo. 

E’ bene tenere presente inoltre che sebbene la radio si presti ad un tipo di comunicazione più colloquiale ed informale, bisogna comunque fare attenzione al linguaggio che dev’essere curato e facilmente comprensibile. 

A cura di Mariele Scifo

Mariele Scifo

Mariele Scifo

Redattrice web. Con i sogni, sbagliati, nel cassetto... Leggi i miei articoli

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