La Radiosveglia
C’è chi può svegliarsi lentamente, senza traumi, magari col profumo di caffè preparato dal partner in cucina. E c’è chi è costretto a spalancare le palpebre quando il sole ancora dorme per recarsi sul posto di lavoro, magari partendo due ore prima a causa del traffico. Per la seconda tipologia di persone, cui lo stressatissimo uomo moderno sembra appartenere nella maggioranza dei suoi esemplari, la tecnologia ha studiato un congegno per certi versi infernale: la sveglia, quell’isterica scatoletta urlante che ogni mattina incassa le maledizioni di milioni di persone.
E, povera lei, anche quando decide di concedere un po’ più di pace al suo proprietario, evitando deliberatamente di suonare, si becca ugualmente insulti ed improperi. Così, affranta ed incompresa, negli anni la sveglia è stata affiancata da una sorella un po’ più dolce, più accogliente, in grado di slegare con armonica manualità l’abbraccio tra Morfeo e il dormiente: la radiosveglia.
Lei ha imparato molto dagli errori della sorella maggiore, ed ha chiesto aiuto a sua cugina, la signora Radio, che con le persone ci sa fare e ha saputo darle i consigli giusti su come comportarsi in uno dei momenti più delicati della giornata. Radiosveglia, così, ha capito che non serve irrompere nei sogni della gente scaraventandola nella realtà: il segreto sta nel prenderla per mano e condurla dall’altra parte della strada, dandole il tempo di salutare ciò che sta lasciando, come il finale sfumato di un brano musicale.
A quel punto il risveglio avverrà nelle migliori condizioni possibili: la musica preferita o lo speaker preferito sussurreranno, con tatto e savoir-faire, che il sogno è finito e una nuova giornata sta per cominciare. Insomma, fissare un orario sulla radiosveglia somiglia più ad un appuntamento che alla semplice installazione di un segnale che determini l’inizio o la fine di qualcosa. E questa è solo una delle tante applicazioni che la radio ha trovato all’interno delle nostre vite, confermando la sua totale adattabilità a qualsiasi tipo di attività umana.
E voi che stazione usate per svegliarvi?
Articolo a cura di Giuliano Antonini